LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Pasqua
Dai «Libri a Mònimo» di san Fulgenzio di Ruspe, vescovo.
(Lib. 2, 11-12; CCL 91, 46-48)
Sacramento di unità e di carità
Sacramento di unità e di carità
L'edificio
spirituale del corpo di Cristo si costruisce nell'amore secondo le
parole di san Pietro. Con le pietre vive si eleva un edificio spirituale
per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio
per mezzo di Gesù Cristo (cfr. 1 Pt 3, 5). Questa opera di costruzione
spirituale mai diventa oggetto più appropriato di preghiera come quando
il corpo stesso di Cristo, che è la Chiesa, offre il corpo e il sangue
di Cristo nel sacramento del pane e del calice.
Infatti il calice
che beviamo è la comunione del sangue di Cristo e il pane che spezziamo
è la partecipazione del corpo del Signore; poiché vi è un solo pane,
noi, pur essendo molti, formiamo un solo corpo; tutti infatti
partecipiamo dell'unico pane (cfr. 1 Cor 10, 16-17).
Quella
grazia che fece della Chiesa il corpo di Cristo, faccia sì che tutte le
membra della carità rimangano compatte e perseverino nell'unità del
corpo. Sia questa la nostra preghiera. Sia questo il dono di quello
Spirito, che è l'unico Spirito del Padre e del Figlio. Perché la Trinità
è per sua natura santità e unità, uguaglianza e amore, la Trinità è un
solo e vero Dio, e unanime è l'azione santificatrice operata dalle tre
Persone in coloro che sono stati adottati come figli. Ecco perché
leggiamo: «L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo
dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5, 5).
Lo Spirito
Santo, che è unico del Padre e del Figlio, dando la grazia dell'adozione
divina, opera i medesimi effetti descritti dagli Atti degli Apostoli
per coloro che ricevevano lo Spirito Santo: «La moltitudine dei credenti
aveva un cuore solo ed un'anima sola» (At 4, 32).
L'unico cuore
infatti e l'unica anima della moltitudine di coloro che eran venuti alla
fede in Dio li aveva operati l'unico Spirito che è del Padre e del
Figlio, e con il Padre e il Figlio è un solo Dio.
L'Apostolo,
scrivendo agli Efesini, dice che questa unità di spirito nel vincolo
della pace, deve essere conservata con cura: «Io, il prigioniero del
Signore, vi esorto a comportarvi in maniera degna della vocazione cui
siete stati chiamati, con ogni umiltà, dolcezza e pazienza,
sopportandovi gli uni gli altri con amore, cercando di conservare
l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo,
un solo spirito» (cfr. Ef 4, 1-4). Dio, infatti, mentre custodisce per
mezzo dello Spirito Santo il suo amore diffuso nella Chiesa, fa della
medesima un sacrificio a lui gradito.
Possa essa sempre ricevere
la stessa grazia della carità spirituale e, così, presentarsi sempre
ostia viva, santa, gradita a Dio.