Blaise Pascal
Scuola d'Atene. Città del Vaticano, appartamento di Giulio II, Stanza della Segnatura. Raffaello 1509-1511.
"Due eccessi: escludere la ragione, accettare solo la ragione. Se si sottopone ogni cosa alla ragione, la nostra religione non avrà nulla di misterioso e di soprannaturale. Se si rifiutano i principi della ragione, la nostra religione sarà assurda e ridicola."
Noi conosciamo la verità non solamente con la ragione, ma anche con il cuore.
Noi conosciamo la verità non solamente con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal
Le prove metafisiche di Dio sono così lontane dal modo di ragionare dell'uomo e così complicate, che colpiscono poco; e quand'anche servissero ad alcuni, servirebbero solo per il momento in cui essi riescono a cogliere tale dimostrazione, ma, un'ora dopo, temeranno di essersi sbagliati. Quod curiositate cognoverunt superbia amiserunt. Questo è ciò che produce la conoscenza intorno a Dio, che si ottiene senza Gesù Cristo: comunicare senza mediatore, con il Dio che si è conosciuto senza mediatore. All'opposto, quelli che hanno conosciuto Dio per mezzo di un mediatore, riconoscono la loro miseria.
Che distanza c'è tra la conoscenza di Dio e l'amarlo! Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce; lo si constata in mille cose. Dico che il cuore ama l'essere universale naturalmente e se stesso naturalmente, a seconda che si attacchi all'uno o all'altro; e si indurisce contro l'uno o contro l'altro, a sua scelta. Voi avete respinto l'uno e conservato l'altro: è forse per ragione che amate voi stessi?
Il pensiero fa la grandezza dell'uomo.
Tutta la dignità dell'uomo sta nel pensiero. Ma cosa è questo pensiero? Come è sciocco! Il pensiero è dunque una cosa ammirevole e incomparabile per sua natura. Bisognava che esso avesse difetti strani per essere degno di disprezzo; ma esso ne ha di tali che non c'è nulla di più ridicolo. Come è grande per la sua natura! E come è misero per i suoi difetti! L'uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. Non occorre che l'universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d'acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quand'anche l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe pur sempre più nobile di ciò che lo uccide, dal momento che egli sa di morire e il vantaggio che l'universo ha su di lui; l'universo non sa nulla. Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero. E' in virtù di esso che dobbiamo elevarci, e non nello spazio e nella durata che non sapremmo riempire. Lavoriamo dunque a ben pensare: ecco il principio della morale.
Vi sono tre mezzi per credere: La ragione, l'abitudine, l'ispirazione (la rivelazione).
La religione cristiana, la sola che abbia la ragione, non riconosce come suoi veri figli quelli che credono senza ispirazione; non è che essa escluda la ragione e l'abitudine, al contrario; ma bisogna aprire la propria mente alle prove, confermarvisi (disporvisi) con l'abitudine ma offrirsi con atti di umiltà alle ispirazioni, che sole possono produrre il vero e salutare effetto: Ne evacuetor crux Christi.
Blaise Pascal