LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Natale
Dai « Trattati sulla prima Lettera di Giovanni » di sant'Agostino, vescovo
La Vita si è Manifestata nella carneCiò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi e ciò che le nostre mani hanno toccato del Verbo della vita (cfr. 1 Gv 1, 1). Chi è che tocca con le mani il Verbo, se non perché il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi? (cfr. Gv 1, 14). Il Verbo che si è fatto carne, per poter essere toccato con mano cominciò ad essere carne dalla Vergine Maria; ma non cominciò allora ad essere Verbo, perché è detto: « Ciò che era fin da principio ». Vedete se la lettera di Giovanni non conferma il suo vangelo, dove ora avete udito: « In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio » (Gv 1, 1). Forse qualcuno prende l'espressione "Verbo della vita" come se fosse riferita a Cristo, ma non al corpo di Cristo toccato con i-nano. Ma fate attenzione a quel che si aggiunge: <, La vita si è fatta visibile » (1 Gv 1, 2). P- Cristo dunque il Verbo della vita. E come si è fatta visibile? Esisteva fin dal principio, ma non si era ancora manifestata agli uomini; si era manifestata agli angeli ed era come loro cibo. Ma cosa dice la Scrittura? « L'uomo mangiò il pane degli angeli » (Sal 77, 25). Dunque la vita stessa si è resa visibile nella carne; si è manifestata perché la cosa che può essere visibile solo al cuore, diventasse visibile anche agli occhi e risanasse i cuori. Solo con il cuore infatti può essere visto il Verbo, la carne invece anche con gli occhi del corpo. Si verificava dunque anche la condizione per vedere il Verbo: il Verbo si è fatto carne, perché la potessimo vedere e fosse risanato in noi ciò che ci rende possibile vedere il Verbo. Disse: « Noi rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile» (1 Gv 1, 2), ossia, si è resa visibile fra di noi; o meglio, si è manifestata a noi. ,< Quello dunque che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi » (1 Gv 1, 3). Comprenda bene il vostro amore: « Quello che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi ». Essi videro il Signore stesso presente nella carne e ascoltarono le parole dalla bocca del Signore e lo. annunziarono a noi. Anche noi perciò abbiamo udito, ma non abbiamo visto. Siamo dunque meno fortunati di coloro che lo hanno visto e udito? E come mai allora aggiunge: « Perché anche voi siate in comunione con noi »? (1 Gv 1, 3). Essi hanno visto, noi no, eppure siamo in comunione, perché abbiamo una fede comune. La nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia perfetta (cfr. 1 Gv. 1, 3-4). Afferma la pienezza della gioia nella stessa comunione, nello stesso amore, nella stessa unità.