La trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor
Vangelo secondo Luca (9,29-31.33.35)
Mentre pregava, il volto di Gesù cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con Lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. [...] Mentre questi si separavano da Lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende una per te, una per Mosè e una per Elia". [...] E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo".
Gesù, in preghiera sul monte Tabor, conversa con Mosè ed Elia del suo supremo atto d'amore: la morte in croce. In questo momento Egli rivela un raggio della bellezza di Dio: "il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante", scrive s. Luca. Dio è bellezza! Ma quale bellezza? La bellezza dell'Amore, che dà la vita per i propri amici (cfr Gv 15,13). Pietro, testimone di quel dialogo d'amore, viene avvolto da questa sfolgorante e soave bellezza ed esclama: "Maestro è bello per noi stare qui". In altri termini Pietro dice: "Maestro, è bello stare alla tua presenza che infonde amore, pace e una sublime pienezza di vita".
Nel nostro cuore è scolpito un profondo desiderio di bellezza, di una bellezza che libera, che eleva e che fa pregustare l'eternità. La strada per approdare ad essa è la Parola nuova dataci da Gesù: "amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati" (Gv 13,34).
Salendo il Tabor della preghiera, dell'abbandono a Dio e della volontà di seguire le orme di Gesù, scopriremo la verità delle parole di S. Agostino: "La nostra anima è brutta per colpa del peccato; diventa bella amando Dio che è la stessa bellezza. Quanto cresce in te l'amore, tanto cresce la bellezza". L'uomo è ciò che ama!
La croce, come atto d'amore, non è allora una sconfitta, un fallimento, ma è via alla bellezza del 'amore. In quella croce, sporca di sangue, in cui s ente l'eco degli insulti e degli scherni e del grido di abbandono di Gesù, si nasconde la bellezza divina e germoglia la nostra bellezza.
Sulla nostra croce non siamo soli, ma profondamente uniti a Gesù crocifisso che ci rende parteci della gloria e della bellezza della risurrezione.
Preghiamo, così saliremo con Gesù il monte Tabor, e ascoltiamo la voce del Padre che ci dice: "Ascoltate mio Figlio! Seguitelo! Scoprirete, così, la bellezza che salverà il mondo".
Nel nostro cuore è scolpito un profondo desiderio di bellezza, di una bellezza che libera, che eleva e che fa pregustare l'eternità. La strada per approdare ad essa è la Parola nuova dataci da Gesù: "amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati" (Gv 13,34).
Salendo il Tabor della preghiera, dell'abbandono a Dio e della volontà di seguire le orme di Gesù, scopriremo la verità delle parole di S. Agostino: "La nostra anima è brutta per colpa del peccato; diventa bella amando Dio che è la stessa bellezza. Quanto cresce in te l'amore, tanto cresce la bellezza". L'uomo è ciò che ama!
La croce, come atto d'amore, non è allora una sconfitta, un fallimento, ma è via alla bellezza del 'amore. In quella croce, sporca di sangue, in cui s ente l'eco degli insulti e degli scherni e del grido di abbandono di Gesù, si nasconde la bellezza divina e germoglia la nostra bellezza.
Sulla nostra croce non siamo soli, ma profondamente uniti a Gesù crocifisso che ci rende parteci della gloria e della bellezza della risurrezione.
Preghiamo, così saliremo con Gesù il monte Tabor, e ascoltiamo la voce del Padre che ci dice: "Ascoltate mio Figlio! Seguitelo! Scoprirete, così, la bellezza che salverà il mondo".
Padre nostro
|
10 Ave Maria |
Gloria |
Gesù mio... |
Padre Nostro Ave Maria Gloria Gesù mio