La nascita di Gesù nella povera grotta di Betlemme
Dal Vangelo secondo Luca (2,6-7)
Mentre Maria e Giuseppe si trovavano a Betlemme per il censimento, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
"Non c'era posto per loro nell'albergo". La Provvidenza divina non trova un luogo per far nascere dignitosamente, secondo i canoni umani, il Figlio di Dio. Quel Figlio che, secondo le parole dell'angelo Gabriele, avrebbe regnato per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo Regno non avrebbe avuto fine.
L'unico luogo disponibile per accogliere la nascita di Gesù è una povera grotta.
Quale mistero!
Ma perché Dio, a cui nulla è impossibile, ha scelto la strada della povertà e del nascondimento per la venuta di suo Figlio, per l'evento più decisivo della storia dell'umanità ?
Perché Dio ama la povertà; perché Dio si rivela a coloro che riconoscono e accolgono di essere poveri in spirito.
La povertà spirituale è la chiave che apre la porta del nostro cuore e della nostra mente all'amore di Dio; la povertà è quell'altare spoglio sul quale Dio desidera ardentemente celebrare la messa della nostra vita quotidiana trasformandola in un rendimento di grazie continuo. Eucaristia significa: rendimento di grazie. E' il grazie che cantò Maria nel Magnificat: Dio "ha guardato l'umiltà della sua serva" (Lc 1,48), la sua povertà e bassezza, compiendo così grandi cose in lei (cfr. Lc 1.49). Dio Padre non ha posato il suo sguardo sulla bellezza di Maria, eppure ella era bellissima, né sulla sua purezza, eppure era purissima, né sulla sua grazia, eppure ella era la "piena di grazia". Dio ha guardato e amato la povertà e la bassezza di Maria!
E' secondo verità che ognuno di noi deve riconoscersi povero in spirito. Senza Dio non possiamo fare nulla di veramente buono. Accogliere questa verità, allora, significa accostarsi a quella sorgente di acqua limpidissima e purissima che ci fa assaporare il vero gusto della vita, la bellezza del dono della vita e il suo vero senso.
L'unico luogo disponibile per accogliere la nascita di Gesù è una povera grotta.
Quale mistero!
Ma perché Dio, a cui nulla è impossibile, ha scelto la strada della povertà e del nascondimento per la venuta di suo Figlio, per l'evento più decisivo della storia dell'umanità ?
Perché Dio ama la povertà; perché Dio si rivela a coloro che riconoscono e accolgono di essere poveri in spirito.
La povertà spirituale è la chiave che apre la porta del nostro cuore e della nostra mente all'amore di Dio; la povertà è quell'altare spoglio sul quale Dio desidera ardentemente celebrare la messa della nostra vita quotidiana trasformandola in un rendimento di grazie continuo. Eucaristia significa: rendimento di grazie. E' il grazie che cantò Maria nel Magnificat: Dio "ha guardato l'umiltà della sua serva" (Lc 1,48), la sua povertà e bassezza, compiendo così grandi cose in lei (cfr. Lc 1.49). Dio Padre non ha posato il suo sguardo sulla bellezza di Maria, eppure ella era bellissima, né sulla sua purezza, eppure era purissima, né sulla sua grazia, eppure ella era la "piena di grazia". Dio ha guardato e amato la povertà e la bassezza di Maria!
E' secondo verità che ognuno di noi deve riconoscersi povero in spirito. Senza Dio non possiamo fare nulla di veramente buono. Accogliere questa verità, allora, significa accostarsi a quella sorgente di acqua limpidissima e purissima che ci fa assaporare il vero gusto della vita, la bellezza del dono della vita e il suo vero senso.
Padre nostro
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10 Ave Maria |
Gloria |
Gesù mio... |
Padre Nostro Ave Maria Gloria Gesù mio