LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Pasqua
Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo
(Lib. 3, 17, 1-3; SC 34, 302-306)
La missione dello Spirito Santo
La missione dello Spirito Santo
Il
Signore concedendo ai discepoli il potere di far nascere gli uomini in
Dio, diceva loro: «Andate, ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28, 19).
È
questo lo Spirito che, per mezzo dei profeti, il Signore promise di
effondere negli ultimi tempi sui suoi servi e sulle sue serve, perché
ricevessero il dono della profezia. Perciò esso discese anche sul Figlio
di Dio, divenuto figlio dell'uomo, abituandosi con lui a dimorare nel
genere umano, a riposare tra gli uomini e ad abitare nelle creature di
Dio, operando in essi la volontà del Padre e rinnovandoli dall'uomo
vecchio alla novità di Cristo.
Luca narra che questo Spirito,
dopo l'ascensione del Signore, venne sui discepoli nella Pentecoste con
la volontà e il potere di introdurre tutte le nazioni alla vita e alla
rivelazione del Nuovo Testamento. Sarebbero così diventate un mirabile
coro per intonare l'inno di lode a Dio in perfetto accordo, perché lo
Spirito Santo avrebbe annullato le distanze, eliminato le stonature e
trasformato il consesso dei popoli in una primizia da offrire a Dio.
Perciò
il Signore promise di mandare lui stesso il Paràclito per renderci
graditi a Dio. Infatti come la farina non si amalgama in un'unica massa
pastosa, né diventa un unico pane senza l'acqua, così neppure noi,
moltitudine disunita, potevamo diventare un'unica Chiesa in Cristo Gesù
senza l'«Acqua» che scende dal cielo. E come la terra arida se non
riceve l'acqua non può dare frutti, così anche noi, semplice e nudo
legno secco, non avremmo mai portato frutto di vita senza la «Pioggia»
mandata liberamente dall'alto.
Il lavacro battesimale con
l'azione dello Spirito Santo ci ha unificati tutti nell'anima e nel
corpo in quell'unità che preserva dalla morte.
Lo Spirito di Dio
discese sopra il Signore come Spirito di sapienza e di intelligenza,
Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà,
Spirito del timore di Dio (cfr. Is 11, 2).
Il Signore poi a sua
volta diede questo Spirito alla Chiesa, mandando dal cielo il Paràclito
su tutta la terra, da dove, come disse egli stesso, il diavolo fu
cacciato come folgore cadente (cfr. Lc 10, 18). Perciò è necessaria a
noi la rugiada di Dio, perché non abbiamo a bruciare e a diventare
infruttuosi e, là dove troviamo l'accusatore, possiamo avere anche
l'avvocato.
Il Signore affida allo Spirito Santo quell'uomo
incappato nei ladri, cioè noi. Sente pietà di noi e ci fascia le ferite,
e dà i due denari con l'immagine del re. Così imprimendo nel nostro
spirito, per opera dello Spirito Santo, l'immagine e l'iscrizione del
Padre e del Figlio, fa fruttificare in noi i talenti affidatici perché
li restituiamo poi moltiplicati al Signore.