LETTURE PATRISTICHE - Tempo Ordinario
Dai «Discorsi contro gli Ariani» di sant'Atanasio, vescovo
(Disc. 2, 78. 81-82; PG 26, 311. 319)
La conoscenza del Padre ci viene per mezzo della Sapienza creatrice e incarnata
La
Sapienza unigenita di Dio è creatrice e autrice di tutte le cose.
Perciò è detto: Hai fatto tutte le cose nella tua sapienza e anche: la
terra è stata riempita dalla tua creazione (cfr. Sal 103, 24). Ora
perché le cose create non solo esistessero, ma esistessero
ordinatamente, piacque a Dio di commisurare se stesso alle cose create
con la sua Sapienza, per imprimere in tutte e in ciascuna di esse una
certa impronta e sembianza della sua immagine e fosse così ben manifesto
che le cose create erano state adornate dalla Sapienza, e che le opere
costruite erano degne di Dio.
Come infatti la nostra parola è
immagine del Verbo, che è Figlio di Dio, così in noi la sapienza è fatta
ad immagine del medesimo Verbo, che è la Sapienza stessa. Il dono della
sapienza ci dà la facoltà di apprendere e di conoscere, ci rende capaci
di accogliere la Sapienza creatrice, e di poter conoscere, per mezzo di
essa, lo stesso Padre. Infatti chi possiede il Figlio, possiede anche
il Padre (cfr. 1 Gv 2, 23) e ancora: «Chi accoglie me accoglie colui che
mi ha mandato» (Mt 10, 40). Poiché dunque l'immagine di questa stessa
Sapienza è stata creata in noi e in tutte le cose, giustamente la vera
Sapienza, quella creatrice, attribuendo a se stessa le proprietà che
appartengono alla sua immagine, afferma: «Il Signore mi ha creato nelle
sue opere».
Ma «poiché nel disegno sapiente di Dio», come abbiamo
spiegato, «il mondo con tutta la sua sapienza non ha conosciuto Dio, è
piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della
predicazione» (1 Cor 1, 21). Dio non ha più voluto essere conosciuto
come nei tempi passati, attraverso l'immagine e l'ombra della sapienza.
Volle che la stessa vera Sapienza assumesse la carne, si facesse uomo, e
sopportasse la morte di croce, perché attraverso la fede, che in lei si
fonda, tutti i credenti potessero di nuovo essere salvi.
La
Sapienza di Dio manifestava se stessa e il Padre attraverso la propria
immagine, impressa nelle cose create. Per questo fatto si dice che viene
creata. In seguito, quella stessa Sapienza, che è il Verbo, si è fatta
carne, come afferma san Giovanni. Distrutta la morte e liberato il
genere umano, manifestò se stessa più chiaramente e, per mezzo suo, il
Padre; donde queste sue parole: Concedi loro «che conoscano te, l'unico
vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17, 3).
Dunque
la terra intera è ripiena della sua conoscenza. Poiché una sola è la
conoscenza del Padre per mezzo del Figlio e del Figlio da parte del
Padre. Della stessa gioia di cui si compiacque il Padre, gioisce pure il
Figlio nel Padre, come risulta da questa espressione: Ero io colui del
quale si compiaceva. Ogni giorno mi dilettavo al suo cospetto (cfr. Pro
8, 3).