L'effusione dello Spirito Santo su tutti gli uomini - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Natale
Dal Commento su san Giovanni di san Cirillo d'Alessandria, vescovo
L'effusione dello Spirito Santo su tutti gli uomini

Quando colui che aveva dato vita     all'universo decise con un'opera veramente mirabile, di ricapitolare in     Cristo tutte le cose e volle ricondurre la natura dell'uomo alla sua     condizione primitiva di dignità, rivela che gli avrebbe concesso in     seguito, tra gli altri doni, anche lo Spirito Santo; non era infatti     possibile che l'uomo tornasse altrimenti ad un possesso duraturo dei beni     ricevuti. Stabilisce dunque Dio il tempo della discesa in noi dello Spirito,     ed è il tempo della venuta del Cristo, che egli ci annunzia dicendo: In     quei giorni, ciò nel tempo del Salvatore nostro, io effonderà il mio     Spirito su ogni creatura (cfr. GI 3, 1). Quando dunque l'ora della splendida     misericordia di Dio portò sulla terra tra noi il Figlio Unigenito nella     natura umana, cioè un uomo nato da una donna secondo la predizione delle     Sacre Scritture, colui che è  Dio e Padre concesse di nuovo lo Spirito e lo     ricevette per primo il Cristo, come primizia della natura umana totalmente     rinnovata. Lo attesta  Giovanni quando dichiara: Ho visto lo Spirito     scendere dal cielo e posarsi sopra di Lui (Gv 1, 32). Cristo ricevette lo     Spirito in quanto uomo ed in quanto era conveniente per un uomo il     riceverlo. Il Figlio di Dio, che fu generato dal Padre rimanendo a lui     consostanziale, e che esiste prima della sua nascita umana, anzi     assolutamente prima del tempo, non si ritiene offeso che il Padre, dopo la     sua nascita nella natura umana, Gli dica:  Tu sei mio figlio, oggi ti ho     generato  (Sal 2, 7). Il Padre afferma che colui che è Dio prima del     tempo e da lui generato, viene generato oggi, volendo significare che nel     Cristo accoglieva noi come suoi figli adottivi. Il Cristo infatti, poichè si è fatto uomo, ha assunto in sè tutta la natura umana. Il Padre ha il     suo proprio Spirito e lo dà di nuovo al Figlio, perchè anche noi lo     riceviamo da lui come ricchezza e fonte di bene. Per questo motivo egli ha     voluto condividere la discendenza di Abramo, come si dice nella Scrittura, e     in tutto si è fatto simile a noi suoi fratelli. L'Unigenito Figlio non     accoglie dunque per se stesso lo Spirito; infatti lo Spirito è lo Spirito     del Figlio, ed è in lui, e viene dato per lui, come abbiamo già detto: ma     poiche, fattosi uomo, il Figlio ebbe in sè tutta la natura umana, ha     ricevuto lo Spirito per rinnovare l'uomo completamente e riportarlo alla sua     prima grandezza. Usando dunque la saggezza della ragione e appoggiandoci     alle parole della Sacra Scrittura, comprendiamo che Cristo ebbe lo Spirito     non per se stesso, ma per noi; ogni bene, infatti, viene a noi per mezzo di Lui.

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