Il Signore vivifica il suo corpo nello Spirito - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Natale
Dal trattato « Su lo Spirito Santo » di    san Basilio, vescovo
Il Signore vivifica il suo Corpo nello  Spirito

Colui che ormai non vive più secondo la    carne ma è guidato dallo Spirito di Dio, poiché prende il nome di figlio    di Dio e diviene conforme all'immagine del Figlio unigenito, viene detto    spirituale. Come in un occhio sano vi è la capacità di vedere, così    nell'anima che ha questa purezza vi è la forza operante dello Spirito. Come    il pensiero della nostra mente ora resta inespresso nell'intimo del cuore,    ora invece si esprime con la parola, così lo Spirito Santo ora attesta    nell'intimo al nostro spirito e grida nei nostri cuori: « Abbà, Padre»    (Gal 4, 6), ora invece parla per noi, come dice la Scrittura: Non siete voi    che parlate, ma parla in voi lo Spirito del Padre (cfr. Mt 10, 20). Inoltre    lo Spirito distribuendo a tutti i suoi carismi è il Tutto che si trova in    tutte le parti. Tutti infatti siamo membra gli uni degli altri, e abbiamo    doni diversi secondo la grazia di Dio comunicata a noi. Per questo « non    può l'occhio dire alla mano: Non ho bisogno di te; né la testa ai piedi:    Non ho bisogno di voi» (1 Cor 12, 21). Tutte le membra insieme completano    il corpo di Cristo nell'unità dello Spirito e secondo i carismi si rendono,    come è necessario, utili le une alle altre.  Dio infatti ha disposto    le membra nel corpo, ciascuna di esse secondo il suo volere. Le parti dunque    sono piene di sollecitudine vicendevole, secondo la spirituale comunione    dell'amore. Perciò «se un membro soffre, tutte le altre membra soffrano    insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui » (1    Cor 12, 26). E come le parti sono nel tutto, così noi siamo ognuno nello    Spirito, poiché tutti in un solo corpo siamo stati battezzati nell'unico    Spirito.  Come il Padre si rende visibile nel Figlio, così il Figlio    si rende presente nello Spirito. Perciò l'adorazione nello Spirito indica    un'attività del nostro animo, svolta in piena luce. Lo si apprende dalle    parole dette alla Samaritana. Essa infatti, secondo la concezione errata del    suo popolo, pensava che si dovesse adorare in un luogo particolare, ma il    Signore, facendole mutare idea, le disse: Bisogna adorare nello Spirito e    nella Verità (cfr. Gv 4, 23), chiaramente definendo se stesso « la Verità    ». Dunque nel modo come intendiamo adorazione nel Figlio, come adorazione    cioè nell'immagine di colui che è Dio e Padre, così anche dobbiamo    intendere adorazione nello Spirito, come adorazione a colui che esprime in    se stesso la divina essenza del Signore Dio. Giustamente, dunque, nello    Spirito che ci illumina noi vediamo lo splendore della gloria di Dio. Per    mezzo dell'impronta risaliamo al sigillo e a colui al quale appartiene    l'impronta e il sigillo e al quale l'una e l'altra cosa sono perfettamente    uguali.  

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