Gesù viene crudelmente flagellato dai soldati
Dal Vangelo secondo Marco (15,5-15)
Pilato voleva liberare Gesù. Chiese alla folla: "Chi dei due volete che vi lasci libero? Gesù o Barabba?". Tutti risposero: "Barabba!" Pilato domandò ancora: "Che farò dunque di Gesù?". Essi gridarono: "In croce!" e Pilato: "Ma che cosa ha fatto di male?". Quelli però gridavano ancora più forte: "In croce! In croce!". Allora Pilato, non volendo scontentare la folla, liberò Barabba e fece flagellare Gesù.
Gesù è la Verità che ci rende liberi (cfr. Gv 8,32). La sua Parola è pace e pienezza di gioia. Il brano evangelico proposto ci pone di fronte due persolnaggi: la folla e Pilato, che rifiutano la libertà, la gioia e la pace di Gesù. Pilato, nonostante si sforzi di liberare Gesù, alla fine se ne lava le mani. Non vuole più saperne, in una parola, scappa. Il suo esempio ci spinge allora a riflettere sulla nostra vita: nelle nostre scelte abbiamo cercato, ci siamo sforzati sinceramente di accendere il fuoco dell'amore di Gesù, di far risplendere la luce della sua Parola, di far vivere la forza della sua volontà, oppure abbiamo preferito far emergere il nostro "io" egoista, codardo, la mediocrità della vita che si lascia trascinare dalla folla, vale a dire dal conformismo che mi appiattisce, mi svuota e mi lascia con l'amaro in bocca?
La folla! Di fronte alle domande di Pilato la folla non sa far altro che gridare la propria stoltezza: "In croce!". Non si rende conto che mette in croce se stessa. Gesù, infatti, è la Verità. Nella misura in cui accogliamo Gesù, che è la Verità, ci faremo del bene e i nostri desideri più profondi ed intimi troveranno la loro vera risposta. Illuminanti diventano, allora, le parole di sant'Agostino: "Tu ci hai fatti per te e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te". Se, invece, lo rifiuteremo, crocifiggeremo il suo amore, ma anche noi stessi, perché siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, siamo stati creati per stare con Lui e in Lui, per stare con l'Amore e nell'Amore. In questo stare con Lui scopriamo e viviamo pienamente la nostra libertà.
Il terzo personaggio del brano è Gesù, che non replica con parole, ma con la Parola eloquente e disarmante dell'amore donato. Egli risponde al rifiuto della folla e alla fuga di Pilato con l'amore "sino alla fine" (Gv 13,1). Egli si fece flagellare. Ogni battitura è stata un grido d'amore e di perdono: ti amo! Ti perdono! Quel perdono che trova un meraviglioso pronunciamento sulla croce: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno"(Lc 23.34).
La folla! Di fronte alle domande di Pilato la folla non sa far altro che gridare la propria stoltezza: "In croce!". Non si rende conto che mette in croce se stessa. Gesù, infatti, è la Verità. Nella misura in cui accogliamo Gesù, che è la Verità, ci faremo del bene e i nostri desideri più profondi ed intimi troveranno la loro vera risposta. Illuminanti diventano, allora, le parole di sant'Agostino: "Tu ci hai fatti per te e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te". Se, invece, lo rifiuteremo, crocifiggeremo il suo amore, ma anche noi stessi, perché siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, siamo stati creati per stare con Lui e in Lui, per stare con l'Amore e nell'Amore. In questo stare con Lui scopriamo e viviamo pienamente la nostra libertà.
Il terzo personaggio del brano è Gesù, che non replica con parole, ma con la Parola eloquente e disarmante dell'amore donato. Egli risponde al rifiuto della folla e alla fuga di Pilato con l'amore "sino alla fine" (Gv 13,1). Egli si fece flagellare. Ogni battitura è stata un grido d'amore e di perdono: ti amo! Ti perdono! Quel perdono che trova un meraviglioso pronunciamento sulla croce: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno"(Lc 23.34).
Padre nostro
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10 Ave Maria |
Gloria |
Gesù mio... |
Padre Nostro Ave Maria Gloria Gesù mio