Esercizi-testo12 - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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PRIMA LETTERA DI GIOVANNI
(Gv. 4,1-21)

In questi versetti, Giovanni tratta tre temi, fondamentalmente già presenti in tutta la lettera.

1. Il discernimento degli spiriti (1Gv.4,1-6)

Giovanni vuole darci alcuni criteri per un buon discernimento personale e comunitario. Che cosa viene da Dio? Quali sono i suggerimenti, i desideri, le affermazioni che sono frutto dello Spirito? Come distinguere tra veri e falsi profeti?
“Credere ad ogni spirito”(v.4,1). Giovanni in questo passo non vuole parlare dei carismi o dei doni personali. Ogni qualità che ognuno porta in sé viene da Dio; ma è il modo con cui queste risorse vengono utilizzate. Per cui Giovanni quando parla della necessità di “esaminare gli spiriti” vuole dirci che bisogna imparare ad osservare e ascoltare le persone. Non tutte sono mosse da sincero desiderio di amore. Il vero dal falso profeta, si distingue da un fatto:se tutto ciò che dice ci aiuta a credere in Gesù Cristo, alla sua Incarnazione in vista della nostra salvezza. Il vero profeta dal falso profeta si comprende anche da un altro aspetto: se vive secondo il mondo o secondo Dio. Infine il falso profeta rifiuta ogni forma di consiglio e di confronto. Anzi è in opposizione con quanti il Signore ha chiamato a guidare il popolo di Dio.

2. L’amore fraterno viene da Dio e fa rimanere in Dio (4,7-16)

Commentare il testo vorrebbe dire sciuparlo! Mettiamo in luce alcuni aspetti dell’Amore di Dio così come li ha colti Giovanni:
  • Dio è Amore (v.8)
  • Amare i fratelli è essere generati da Dio stesso ( v.7)
  • Amare Dio e amarci tra noi: questa è vera conoscenza di Dio(v.8)
  • Il massimo della rivelazione dell’amore di Dio è averci dato Cristo per avere la sua vita
  • L’amore di Dio per noi, precede il nostro amore per Lui (v.10)
  • Noi ci dobbiamo amare con lo stesso amore di Dio.
  • Lo Spirito di Dio ci fa compiere le opere di Dio, che sono opere d’amore.(v.13)
  • Non possiamo vedere Dio, ma lo possiamo vedere nella vita di coloro che amano Dio.(v.14)
  • Rimanere nell’amore è rimanere in Dio. (16b)
  • Conoscere e credere nell’amore di Dio è conoscere e credere in Gesù Cristo come Salvatore del mondo (v.14)
                                     
3. L’Amore non fa temere alcun giudizio
Nell’amore non vi è timore, ci ricorda Giovanni. Chi ama nutre fiducia e confidenza illimitata in Dio in questa e nell’altra vita.
Giovanni torna a ricordare l’unità dei due comandamenti dell’amore: amare Dio e amare il prossimo è un unico grande comandamento. Scinderli nel principio non è verità, scinderli nella pratica della esistenza è ipocrisia.

p. Roberto Zambolin
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