E' Pasqua: via ogni paura - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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Fiumi d'acqua viva...

E' Pasqua: Via ogni paura!
Pasqua di risurrezione
(Atti 10, 34a.37-43; sal. 117;Col. 3,1-4; Gv.20,1-9)


E’ il primo giorno dopo il Sabato, quel primo giorno che ci richiama tanto il primo giorno della creazione del mondo.. .perché che cosa è la Resurrezione se non una “nuova creazione” più splendida della prima?. Due donne corrono verso il sepolcro. Una di queste è Maria di Magdala, la peccatrice che, dice il vangelo di Luca, era stata posseduta da sette demoni…meraviglie della creazione nuova che fa risorgere dal peccato anche queste persone! Perché vanno al sepolcro? Quando muore qualcuno che ci è caro, i primi giorni senza di lui o senza di lei sono terribili. Ci si aspetta di rivederne il volto e il sorriso da un momento all’altro. Ci si aspetta di averlo, intorno come sempre, di sentire la sua voce. Ma invano! Allora viene il desiderio di andare al cimitero per restare almeno vicini, quasi per far durare un po’ di più la sua presenza, Credo che le donne del Vangelo abbiano vissuto questa esperienza e non si aspettavano di sicuro di vedere quello che hanno visto: un sepolcro scoperchiato, un terremoto come il giorno della morte, quasi che la natura stessa partecipa agli eventi divini, un angelo in bianche vesti che le rassicura: Non abbiate paura.. so che cercate Gesù il Crocefisso. Non è qui. E’ Risorto.” Ma le donne hanno paura . Vanno da Pietro ad annunciare che hanno portato via il corpo di Gesù. Pietro e Giovanni il discepolo che Gesù amava, vanno al sepolcro. Corrono entrambi, entrano in quella tomba ormai vuota. Vedono le bende per terra e il sudario ancora piegato in un luogo a parte. Allora si aprono i loro occhi, gli occhi della fede. Gesù non è più qui perché questo è il luogo dei morti mentre Gesù è risorto e vive. Allora per primo Giovanni che amava Gesù e da lui era molto amato vide e credette”.La Resurrezione non è solo fatto storico ma avvenimento di fede e di amore! Perché solo con il cuore si vede realmente. Solo l’amore vince la paura. Pasqua (Pesah) vuol dire passaggio. Storicamente è la festa della primavera che vince il gelido inverno. Biblicamente è il passaggio dall’umiliante schiavitù in terra straniera alla liberazione della terra promessa dove scorre latte e miele. Cristianamente è il passaggio dall’oscurità della morte alla vita nuova della Resurrezione. E per noi? Che cosa è questa Pasqua 2011 che celebriamo? Credo che sia innanzitutto il passaggio dalla paura al coraggio di essere se stessi, di essere creature nuove, di vivere in una dimensione alta e larga senza razzolare nelle nostre paludi. Ha paura il bambino di crescere e vorrebbe rimanere sempre tale, coccolato e spesso viziato. Ha paura il giovane del giudizio degli altri, di rimanere solo, ha paura di scegliere e lascia che siano gli altri a scegliere per lui. E allora diventa schiavo e sceglie un profilo basso di vita fatto di poco impegno, di evasione. Qualche volta di alcol, di droga, di sessualità staccata dall’amore, di scorciatoie per avere soldi e carriera compromessi giocati sulla felicità vera. Ha paura la coppia della vita che spesso lasciate sole non riescono a far quadrare il bilancio e dare spazio ad una nuova creatura che potrebbe renderli felici e rendere più bello il mondo. Abbiamo paura tutti del dolore, della solitudine, di non essere amati e di non poter amare abbastanza, della morte e allora gridiamo,. corriamo, ci agitiamo come quei bambini che per vincere il buio piangono. Abbiamo paura noi cristiani che Cristo ci chieda di più che ci chieda troppo… Abbiamo paura di un impegno più grande nella comunità, di essere più missionari, più evangelizzatori, siamo cristiani con tante paure anche noi… Soprattutto abbiamo paura della santità. Quasi che Cristo ci togliesse qualcosa!! Ma tutte queste paure sono state vinte a Pasqua! “Non abbiate paura sono Io!.. ci ripete Gesù Io sono con voi sino alla fine del mondo! Io ho vinto il mondo..” Giorni fa un nonno non ancora tanto nonno che vive di lavoro e di campagna, che non viaggia tanto e che non va al ristorante perché dice     “ Chissà in quei piatti belli quali porcherie ti servono”.. mi dice, mentre gli brillano gli occhi:            “ Vedi per me, la più grande felicità è quando ogni domenica ci sediamo tutti attorno a questa grande tavola: piccoli e grandi stiamo insieme serenamente nonni, figli nipoti e ci raccontiamo le nostre storie, senza fretta. Senza ambizioni di primeggiare, senza nasconderci nulla”. Gesù è risorto in quella famiglia! Hanno vinto la paura di non essere moderni e sono felici! Una mamma consumata ormai da un male invincibile, ridotta pelle e ossa Mi sorride quando gli propongo l’unzione degli infermi e pur tra lancinanti dolori riceve Gesù e mi ringrazia. Il marito ed un figlio unico la curano e curano la casa con dignità, con amore, senza strillare, senza sbandierare al mondo il loro dolore. Così nel silenzio e nella fiducia in Dio. Davvero Gesù è risorto in questa famiglia della nostra comunità. Vedendo tanti di voi baciare quella croce che esprime un amore infinito e la possibilità anche per noi di portare con amore le nostri croci dico che Gesù nostra speranza è davvero risorto in tanti vostri cuori. Signore, grazie anche per questa Pasqua che mi concedi di celebrare con questi miei parrocchiani. Dammi occhi nuovi per vedere la tua resurrezione oltre qualche croce. Concedi a me prete e a questa comunità che tu ami e che mi hai affidato per amore la grazia di vivere sempre da risorti. Amen.


Don Roberto Zambolin


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