Dio ha il volto dell'amore - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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Dio ha il volto dell’amore
Solennità della SS TRINITA’

Un grande padre della Chiesa, Origine, affermava: “ La Chiesa è abitata dalla Trinità” per dire che tutti i rapporti fra i cristiani, dovevano come essere percorsi dall’amore. Perché questo è la Trinità: un mistero d’amore che interessa innanzitutto la persona di Dio. Come ognuno di noi ha la sua storia d’amore che inizia in famiglia con l’essere stato amato, generato, cresciuto e si prolunga nelle molteplici relazioni umane fatte di amicizia, di affetti nutriti di accoglienza, vicinanza e donazione, così anche Dio ha la sua storia d’amore che si rivela nelle relazioni d’amore che vi sono tra il Padre, ill Figlio e lo Spirito Santo. “Dio è Amore”, Dio è colui che per primo si dona, stabilisce legami d’affetto e di amicizia con tutti: con Israele prima, con la Chiesa poi, con tutti i popoli del mondo, con ognuno di noi. Dio è un roveto ardente che arde d’amore senza consumarsi mai. Ognuno può attingere da quell’Amore sia l’amore per sé, ciò che serve per nutrirsi d’amore, che l’amore per gli altri. Ma tale amore di Dio ci raggiunge prima nell’opera del Figlio suo Gesù Cristo, che ha dato la sua vita per amore nostro e poi attraverso l’opera dello Spirito Santo che continua nel mondo il mistero pasquale. Il mistero di morte e risurrezione di Cristo è mistero d’amore, perché ogni amore umano- divino è morte al proprio io, alla centralità di sé, per poter rinascere e ritrovarsi negli altri. L’amore trasforma, è fecondo, si prolunga nel tempo. L’amore del Padre, grazie al sacrificio del Figlio, continua anche oggi ad estendersi fino ai confini della terra con il dono dello Spirito santo. In Cristo siamo diventati figli di Dio, resi capaci di vivere lo stesso amore del figlio e di portare nel mondo i frutti di questo amore. L’amore trinitario di Dio è un amore che fonde le diversità in unità. E’ amore dei tre in una sola carne. E’ amore sponsale, fedele ed eterno. E’ un amore che unifica le storie, pur nella diversità delle azioni. In noi, nella nostra vita personale ed ecclesiale, nelle vicende del mondo e della Chiesa operano sia il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ma ognuno nella pienezza della sua identità. Il Padre è creatore nostro e di tutti, fonte e origine di tutto l’amore che c’è nel mondo; il Figlio è il Redentore, colui che questo amore ha tradotto in storia, in concretezza, in vita, in obbedienza. Cristo è la manifestazione dell’amore del Padre, ci viene a dire in che cosa consiste la fecondità del progetto dell’amore di Dio: la rivelazione della sua grande misericordia. Gesù, insomma, è l’incarnazione di quello che dice Giovanni: “figlioli, non amate a parole, ma nei fatti e nella verità” Lo Spirito santo, opera in noi come santificatore, vale a dire, riversa su di noi i frutti del sacrificio di Cristo che “ per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo”: e sono la riconciliazione, la comunione ecclesiale, la fraternità fra tutti gli uomini. “L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito.”(Rm.5,5 )ci ricorda S.Paolo. Abbiamo tanto bisogno dell’amore trinitario oggi! Infatti siamo molto distanti dal possedere quell’Amore di Dio che ci comanda di amare tutti amici e nemici, di rispettare tutti, di vedere in chi ci sta accanto una sorella e un fratello. Facciamo così tanta fatica a rimanere noi stessi, a volte, quando ci relazioniamo con gli altri e facciamo fatica anche a rispettare e accogliere l’altro quando si relaziona con noi. Abbiamo bisogno di guardare, così, sempre a Gesù maestro e modello di amore per capire che l’amore è donare se stessi fino alla consumazione di sé, è offrire in dono la vita,senza pretendere nulla, è perdonare quando l’amore ci mette in croce, è credere sempre e sperare nella trasformazione del cuore umano e nel mondo. Pertanto dobbiamo aprirci al dono- forza dello Spirito Santo, perché otteniamo la pazienza e la perseveranza necessarie per continuare a testimoniare il Signore anche in mezzo alle prove della vita. Perché ci aiuti ad entrare nella logica dell’amore di Dio, ad avere uno sguardo d’amore verso tutti, a ritrovare in chi ci sta accanto i lineamenti e il volto del Padre comune.


Don Roberto Zambolin


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