LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Pasqua
Dal «Commento sul vangelo di san Giovanni» di san Cirillo d'Alessandria, vescovo
(Lib. 4, 2; PG 73, 563-566)
Cristo ha dato il suo corpo per la vita di tutti
Cristo ha dato il suo corpo per la vita di tutti
Muoio,
dice il Signore, per tutti, per vivificare tutti per mezzo mio. Con la
mia carne ho redento la carne di tutti. La morte infatti morrà nella mia
morte e la natura umana, che era caduta, risorgerà insieme con me.
Per questo infatti sono divenuto simile a voi, uomo cioè della stirpe di Abramo, per essere in tutto simile ai fratelli.
Ben
comprendendo il progetto divino lo stesso san Paolo dice: «Poiché
dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è
divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza, mediante la morte, colui
che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2, 14). Infatti in
nessun'altra maniera si sarebbe potuto distruggere chi aveva il potere
della morte, e con lui la morte stessa, se non con il sacrificio di
Cristo. Uno solo si è immolato per la redenzione di tutti, perché la
morte regnava su tutti.
Cristo, offrendo se stesso a Dio Padre
per noi come ostia immacolata, dice nel salmo: «Sacrificio e offerta non
gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e
vittima per la colpa. Allora ho detto: Ecco, io vengo. Sul rotolo del
libro di me è scritto che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io
desidero» (Sal 39, 7-9).
Fu poi crocifisso per tutti e a causa di
tutti, perché, morto uno per tutti, viviamo tutti in lui. Infatti non
poteva accadere che la vita per se stessa fosse sottoposta alla morte o
soccombesse alla corruzione. Che Cristo, poi, abbia offerto la sua carne
per la vita del mondo, lo sappiamo con certezza dalle sue parole: Padre
santo, custodiscili (cfr. Gv 17, 11). E di nuovo: Per loro io santifico
me stesso (cfr. Gv 17, 19). Santifico, dice, cioè: mi consacro e mi
offro quasi ostia immacolata di soave odore. Veniva santificato infatti,
veniva chiamato santo, secondo la legge, ciò che era offerto
sull'altare. Cristo dunque diede il suo corpo per la vita di tutti e
così di nuovo innestò in noi la vita.
Dopo che il Verbo
vivificante di Dio abitò nella carne, la ristabilì nel suo bene, cioè
nella vita. Stabilì con essa una comunione misteriosa e così la rese
partecipe della sua stessa vita.
Perciò il corpo di Cristo
vivifica coloro che comunicano con esso. Scaccia la morte dai mortali e
la corruzione dai corruttibili in virtù di quella potenza rigeneratrice
che porta sempre con sé.