L'INTUIZIONE DELL'ESSERE SUPREMO
L'intuizione che i primitivi hanno di questo Essere supremo è molto acuta, ricca di poesia e di sentimento. Chiamato "Grande Spirito", " Signore", "alto Signore che è lassù", "Quegli che sta in alto ", ecc. L’'Essere supremo è concepito per lo più come avente la sua dimora in cielo, o nel sole. Per i Gunantua della Melanesia , per i Potowatomi delle Praterie, per i Pigmei Bambuti del Congo, per i Kabre, ecc., egli è misterioso, inconoscibile e ineffabile. E’ inoltre spesso concepito come un essere increato ed eterno; egli è l’ "Esistente", ed il creatore di se stesso; infatti, dicono gli Acioli, "nessuno cominciò ad essere con Lubanga, nessuno gli è contemporaneo ".
Testi e documenti
Il mistero della Divinità nei primitivi
Non potete vedere il Grande Spirito. Non puoi nemmeno vedere le sue tracce. E come potrei conoscerlo? Non vedo lo Spirito. Non so nemmeno a che cosa assomigli. Ma tutti voi sapete che esiste veramente uno Spirito. E’ quello che tutti sentiamo in noi quando facciamo il bene.
(POTOWATOMI DELLE PRATERIE - indi degli USA -, Canto religioso, in R. BOCCASSINO, Etnologia religiosa, SEI, Torino 1958, p. 335).
In realtà il nome non importa molto. Che possiamo sapere noi? Non lo possiamo vedere. Forse solo morendo lo sapremo. Ma allora non lo potremo dire a nessuno. Di conseguenza, come possiamo dire ora come sia o qual è il suo nome? Ma deve essere buono per darci così tante cose. Deve essere della foresta. Così, quando cantiamo, cantiamo alla foresta.
(PIGMEI BAMBUTI dell'Ituri [Congo], Dichiarazione di fede, in SEGRETARIATO PER I NON CRISTIANI, Religioni, Ed. Esperienze, Fossano s.d., pp. 216-217.
0 Dio, nostro Padre, quando appari ti estendi sopra di noi. Ma noi ignoriamo la tua origine. Noi conosciamo bene soltanto il nostro Ekolumiye (Grande Antenato). Egli accolga la nostra offerta e la porti a te.
(KABRE, Preghiera, in SECRETARIATUS PRO NON CHRISTIANIS, A la rencontre des religions africaines, Ancora, Milano s.d., p. 119.
Gli attributi della Divinità
Noi Acioli sappiamo da tempo antico che c'è il grande Lubanga. ... Nessuno sa se sia vecchio o giovane, uomo o donna; nessuno sa dov'è Lubanga, nessuno cominciò ad essere con Lubanga, nessuno gli è contemporaneo. ... Lubanga non ha casa; egli ha il suo posto dappertutto. Tutto l'universo fu fatto da Lubanga. ... Lubanga mise l'uomo sulla terra quando questa era preparata: già c'erano le piante finite, le erbe, le montagne, il sole, la luna, gli uccelli. ... Dalle cose che ha messo si vede che Lubanga è potente: montagne, fuoco, ferro (con cui si fanno le zappe), erba, piante, terra e cielo; perciò dicono che Lubanga è potente e lo ringraziano perché ha fatto il fuoco e l'acqua per cuocere i cibi... Se Lubanga non avesse dato fuoco ed acqua, tutti sarebbero morti. ... Lubanga è potente perché mette dieci dita, due occhi, due mani, le orecchie al bambino quando è ancora nel seno materno.
(Acioli dell'Uganda, Dichiarazione di fede, in A. ANWANDER, La Religione e le Religioni, Ed Paoline, Alba 1967, pp. 447-448).