LETTURE PATRISTICHE - Tempo Ordinario
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
(Disc. per il Natale del Signore, 7, 2. 6;
PL 54, 217-218. 220-221)
Conosci la dignità della tua natura
Nostro
Signore Gesù Cristo, nascendo vero uomo, senza cessare mai di essere
vero Dio, diede inizio, in se stesso, ad una nuova creazione e, con
questa nascita, comunicò al genere umano un principio spirituale. Quale
mente potrebbe comprendere questo mistero, o quale lingua potrebbe
esprimere questa grazia? L'umanità peccatrice ritrova l'innocenza,
l'umanità invecchiata nel male riacquista una nuova vita; gli estranei
ricevono l'adozione e degli stranieri entrano in possesso dell'eredità.
Dèstati,
o uomo, e riconosci la dignità della tua natura! Ricordati che sei
stato creato ad immagine di Dio; che, se questa somiglianza si è
deformata in Adamo, è stata tuttavia restaurata in Cristo. Delle
creature visibili sèrviti in modo conveniente, come ti servi della
terra, del mare, del cielo, dell'aria, delle sorgenti, dei fiumi. Quanto
di bello e di meraviglioso trovi in essi, indirizzalo a lode e a gloria
del Creatore.
Con il senso corporeo della vista accogli pure la
luce materiale, ma insieme abbraccia, con tutto l'ardore del tuo cuore,
quella vera luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo (cfr.
Gv 1, 9). Di questa luce il profeta dice: «Guardate a lui e sarete
raggianti, non saranno confusi i vostri volti» (Sal 33, 6). Se noi
infatti siamo tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in noi, vale molto
più quello che ciascun fedele porta nel suo cuore, di quanto può
ammirare nel cielo.
Non vogliamo con questo, o carissimi,
incitarvi o persuadervi a disprezzare le opere di Dio, o a vedere
qualcosa di contrario alla vostra fede nelle cose che il Dio della bontà
ha creato buone, ma vogliamo solo esortarvi, perché sappiate servirvi
di ogni creatura e di tutta la bellezza di questo mondo in modo saggio
ed equilibrato. Difatti, come dice l'Apostolo: «Le cose visibili sono
d'un momento, quelle invisibili sono eterne» (2 Cor 4, 18).
Quindi,
poiché siamo nati per la vita presente, ma poi siamo rinati per quella
futura, non dobbiamo essere tutti dediti ai beni temporali, ma tendere
ai beni eterni. Per poter anzi contemplare più da vicino ciò che
speriamo, riflettiamo a quanto la grazia divina ha conferito alla nostra
natura. Ascoltiamo l'Apostolo, che ci dice: «Voi infatti siete morti e
la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà
Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui
nella gloria» (Col 3, 34) che vive e regna con il Padre e con lo Spirito
Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.