Con lo Spirito Santo per osare di più - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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Fiumi d'acqua viva...

Con lo Spirito Santo per osare di più
Domenica di Pentecoste anno C
 (At 2, 1-11; Sal 103;Rom 8,8-17; Gv 14,15-16.23b-26)


Capita a volte, a me succede, penso anche a voi, di dire parole, anche preghiere, forse anche oggi, festa di Pentecoste, senza comprenderne fino il fondo il significato: o perché siamo abituati a dirle, o ad ascoltarle, o perché abbiamo perso l’attitudine a… guardarci attorno. Oggi al salmo responsoriale proclamiamo: "Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra". È un'acclamazione, se ci pensiamo, in netto contrasto con le parole, i giudizi, i discorsi sulla bocca di tutti, o quasi tutti, ambienti ecclesiastici compresi, dove la preghiera andrebbe mutata così: "Di iniquità, di egoismo, di menzogna, Signore, è piena la terra". A volte può capitare che, anche pregando, diciamo tante bugie. Come quando nella preghiera del "Padre Nostro" diciamo:" Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori" ma è proprio vero che li rimettiamo ai nostri debitori? Quella preghiera, detta da noi, contiene molto spesso una bugia! Certo proclamando che la terra è piena dello Spirito Santo di Dio, non si vuol certo dire che il nostro è un mondo di santi, ma se questo ci ricorda la Parola di Dio allora una cosa è certa: che siamo pesantemente ciechi, incapaci, negati, a leggere i segni dello Spirito, i segni della sua presenza: "Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra". Noi siamo soliti purtroppo circoscrivere l'azione dello Spirito: circoscriverla anche a un solo giorno, quello della Pentecoste, o ad ambiti istituzionali precisi: la chiesa, la vita sacramentale, o la presenza dello Spirito su persone particolari. Ma lo Spirito deborda. "Scende lo Spirito sugli apostoli a Pentecoste": diciamo. Ma lo Spirito era già sceso la sera del giorno di Pasqua, quando Gesù entrò a porte chiuse e disse: "Ricevete lo Spirito Santo". E alitò su di lo-ro.(Gv.20,22) L'effusione dello Spirito avviene a Pentecoste, ma era avvenuta anche a Pasqua, era avvenuta anche il venerdì della Croce. Non è vero che di Gesù, morente sulla croce, è detto: "Emise lo Spirito"? ( Gv.19,30) Ma ancor prima che Gesù nascesse non era stato detto dall'angelo a Maria: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, la potenza dell'Altissimo ti avvolgerà con la sua ombra"? (Lc.1,35) E ancor prima che Gesù nascesse non è forse detto negli evangeli che quando Maria, che se lo portava in grembo, entrò nella casa sul monte e salutò la cugina, Elisabetta a quel saluto fu piena di Spirito Santo e il bambino trasalì di gioia nel grem-bo?(Lc.1,41)E non è forse vero che se ripercorriamo a ritroso la storia detta sacra, troviamo tracce dello Spirito ovunque, fino all'alito, il fiato di Dio, soffiato su l'Adam, sull’uomo fatto di terra, che in forza di quel fiato divenne un essere vivente?(Gen.2,7) E allora lasciate che io raccolga oggi questa suggestione, la suggestione di uno Spirito che sembra presiedere le nascite, le gestazioni: quando inizia qualcosa, quando germoglia qualcosa, quando è il giorno di una nuova creazione, allora lo Spirito è presente e "dà vita". "Dà vita": diciamo nel Credo. Là dove il vecchio cede il passo al nuovo, quando abbiamo il coraggio, la forza, l’intelligenza di intraprendere nuove strade di vita personale, di vita comunitaria più fraterna e accogliente, di vita pastorale più missionaria e attenta a tutti, lì soffia lo Spirito. Lo Spirito è soffio di vita e di novità. Quando non desideriamo più cose nuove, ma rimaniamo come bloccati, ingessati, nelle cose antiche, la vita si spegne e non raramente si spengono anche i nostri desideri, certamente si spegne il futuro. "Non spegnete lo Spirito"!, (1Tess.5,19) ci ammonisce S. Paolo. Per questo, se fossimo dei veri credenti, non dovremmo perderci d’animo, nemmeno quando la nostra vita personale o quella collettiva ci apparisse come una terra arida, senza segni di vita, senza trasalimenti, un grembo invecchiato e sterile, perché lo Spirito può aprire in noi, e fuori di noi, i giorni di una nuova creazione, purché noi facciamo spazio, teniamo aperte allo Spirito porte e finestre. E, dunque, se è vero che per qualche aspetto assistiamo a una sorta di de-creazione, un arretramento della creazione, è anche vero che rimane intatta la potenza dello Spirito, che presiede le gestazioni più impensate, quelle che sono al di là di ogni calcolo umanamente razionale, al di là di ogni previsione ragionevole: "Come è possibile?", si chiede Maria. "Lo Spirito Santo scenderà su di te": lo Spirito spinge oltre! Ogni volta che noi mettiamo uno steccato o chiudiamo una possibilità, ogni volta che di fronte a imprese difficili sfoderiamo la parola "è impossibile! come è possibile?", ogni volta che ci arrendiamo per vigliaccheria o per interesse, ci dovrebbe rimormorare nel cuore la promessa: "Lo Spirito Santo scenderà su di te". Anche per gli undici sembrava tutto finito, finita la pace con quel tormento di averlo tradito. E Gesù disse: "Ricevete lo Spirito Santo". E il loro cuore fu nella pace. Io penso che nessuno di voi che guarda con occhio vigile tanti progetti, dentro e fuori la chiesa, non può non soffrire della miopia, della meschinità, dell'arretramento, della paura che li abita. Siamo un po’ troppo frenati nel metterci in gioco. E se qualcuno osa l'Evangelo, dicono: "Non è possibile! Ma come è possibile?". Come se anche lo Spirito fosse andato in pensione. Lo Spirito Santo scenderà su di te. Ti avvolgerà con la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Avanti dunque!


Don Roberto Zambolin


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