Colui che ha voluto nascere per noi - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Natale
Dai « Discorsi » di san Pietro Crisòlogo, vescovo
Colui che ha voluto nascere per noi, non ha voluto essere ignorato da noi
  
Benché nel mistero stesso     dell'Incarnazione del Signore i segni della sua divinità siano stati sempre     chiari, tuttavia la solennità odierna 'ci manifesta e ci svela in molte     maniere ché Dio è apparso in corpo umano, perché la nostra natura     mortale, sempre avvolta nell'oscurità non perdesse, per ignoranza, ciò che     ha meritato di ricevere e possedere per grazia. Infatti colui che ha voluto     nascere per noi, non ha voluto rimanere a noi nascosto; e perciò si     manifesta in questo modo, perché questo grande mistero di pietà non     diventi occasione di errore. Oggi i magi, che lo ricercavano splendente fra     le stelle, lo trovano che vagisce nella culla. Oggi i magi vedono     chiaramente, avvolto in panni, colui che tanto lungamente si accontentarono     di contemplare in modo oscuro negli astri. Oggi i magi considerano con     grande stupore ciò che vedono nel presepio: il cielo calato sulla terra, la     terra elevata fino al cielo, l'uomo in Dio, Dio nell'uomo, e colui che il     mondo intero non può contenere, racchiuso in un minuscolo corpo. Vedendo,     credono e non discutono e lo proclamano per quello che è con i loro doni     simbolici. Con l'incenso lo riconoscono Dio, con l'oro lo accettano quale     re, con la mirra esprimono la fede in colui che sarebbe dovuto morire. Da     questo il pagano, che era ultimo, è diventato primo, perché allora la fede     dei gentili fu come inaugurata da quella dei magi. Oggi Cristo è sceso nel     letto del Giordano per lavare i peccati del mondo. Lo stesso Giovanni     attesta che egli è venuto proprio per questo: « Ecco l'agnello di Dio,     ecco colui che toglie il peccato del mondo » (Gv 1, 29). Oggi il servo ha     tra le mani il padrone, l'uomo Dio, Giovanni Cristo; lo tiene per ricevere     il perdono, non per darglielo. Oggi, come dice il Profeta: La voce del     Signore è sulle acque (cfr. Sal 28, 23). Quale voce? « Questi è il Figlio     mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3, 17). Oggi lo Spirito     Santo si libra sulle acque sotto forma di colomba, perché, come la colomba     di Noè aveva annunziato che il diluvio universale era cessato, così, a     indicazione di questa, si comprendesse che l'eterno naufragio del mondo era     finito; e non portò come quella un ramoscello dell'antico ulivo, ma effuse     tutta l'ubertosità del nuovo crisma sul capo del nuovo progenitore, perché     si adempisse quanto il Profeta aveva predetto: « Dio, il tuo Dio, ti ha     consacrato con olio di letizia a preferenza dei tuoi eguali » (Sal 44, 8).     Oggi Cristo dà inizio ai celesti portenti, cambiando le acque in vino; ma     l'acqua doveva poi mutarsi nel sacramento del sangue, perché Cristo     versasse, a chi vuol bere, puri calici dalla pienezza della sua grazia. Si     adempiva così il detto del Profeta: Com'è prezioso il mio calice che     trabocca! (cfr. Sal 22, 5).

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