LETTURE PATRISTICHE - Tempo Ordinario
Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa
(Capp. 49-50; Funk 1, 123-125)
Chi può spiegare il mistero della carità divina?
Colui
che possiede la carità in Cristo mette in pratica i comandamenti di
Cristo. Chi è capace di svelare l'infinito amore di Dio? Chi può
esprimere la magnificenza della sua bellezza? L'altezza a cui conduce la
carità, non si può dire a parole.
La carità ci congiunge
intimamente a Dio, «la carità copre una moltitudine di peccati» (1 Pt 4,
8), la carità tutto sopporta, tutto prende in santa pace. Nulla di
volgare nella carità, nulla di superbo. La carità non suscita scismi, la
carità opera tutto nella concordia. Nella carità tutti gli eletti di
Dio sono perfetti, mentre senza la carità niente è gradito a Dio.
Con
la carità Dio ci ha attirati a sé. Per la carità che ebbe verso di noi
il Signore nostro Gesù Cristo, secondo il divino volere, ha versato per
noi il suo sangue e ha dato la sua carne per la nostra carne, la sua
vita per la nostra vita.
Vedete, o carissimi, quanto è grande e
meravigliosa la carità e come non si possa esprimere adeguatamente la
sua perfezione. Chi è meritevole di trovarsi in essa, se non coloro che
Dio ha voluto rendere degni? Preghiamo dunque e chiediamo dalla sua
misericordia di essere trovati nella carità, liberi da ogni spirito di
parte, irreprensibili.
Tutte le generazioni da Adamo fino al
presente sono passate; coloro invece che per grazia di Dio sono trovati
perfetti nella carità, restano, ottengono la dimora riservata ai buoni e
saranno manifestati al sopraggiungere del regno di Cristo. Sta scritto
infatti: Entrate nelle vostre stanze per un momento anche brevissimo
fino a che non sia passata la mia ira e il mio furore. Allora mi
ricorderò del giorno favorevole e vi farò sorgere dai vostri sepolcri
(cfr. Is 26, 20; Ez 37, 12).
Beati noi, o carissimi, se
praticheremo i comandamenti del Signore nella concordia della carità,
perché per mezzo della carità ci siano rimessi i nostri peccati. È
scritto infatti: Beati coloro ai quali sono state rimesse le colpe e
perdonata ogni iniquità. Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male e
sulla cui bocca non c'è inganno (cfr. Sal 31, 1). Questa proclamazione
di beatitudine riguarda coloro che Dio ha eletto per mezzo di Gesù
Cristo nostro Signore. A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.