Purificare le attività umane nel mistero pasquale - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Quaresima
Dalla Costituzione pastorale « Gaudium et    spes » del Concilio ecumenico Vaticano Il sulla Chiesa nel mondo    contemporaneo.
   
Purificare le attività umane nel mistero    pasquale
   
La Sacra Scrittura, con cui è d'accordo l'esperienza di    secoli, insegna agli uomini che il progresso umano, che pure è un grande    bene dell'uomo, porta con sé una grande tentazione: infatti, sconvolto    l'ordine dei valori e mescolando il male col bene, gli individui e i gruppi    guardano solamente alle cose proprie, non a quelle degli altri; e così il    mondo cessa di essere il campo di una genuina fraternità, mentre invece    l'aumento della potenza umana minaccia di distruggere ormai lo stesso genere    umano. Se dunque ci si chiede come può essere vinta tale miserevole    situazione, i cristiani per risposta affermano che tutte le attività umane,    che sono messe in pericolo quotidianamente dalla superbia e dall'amore    disordinato di se stessi, devono venir purificate e rese perfette per mezzo    della croce e della risurrezione di Cristo. Redento, infatti, da Cristo e    diventato nuova creatura dello Spirito Santo, l'uomo può e deve amare anche    le cose che Dio ha creato. Da Dio le riceve, e le guarda e le onora come se    al presente uscissero dalle mani di Dio. Di esse ringrazia il Benefattore e,    usando e godendo delle creature in povertà e libertà di spirito, viene    introdotto nel vero possesso del mondo, quasi al tempo stesso niente abbia e    tutto possegga: « Tutto », infatti, « è vostro! Ma voi siete di Cristo e    Cristo è di Dio» (1 Cor 3, 22-23). Il Verbo di Dio, per mezzo del quale    tutto è stato creato, fattosi carne lui stesso, e venuto ad abitare sulla    terra degli uomini, entrò nella storia del mondo come l'uomo perfetto,    assumendo questa e ricapitolandola in sé. Egli ci rivela che «Dio è    amore» (1 Gv 4, 8), e insieme ci insegna che la legge fondamentale della    umana perfezione, e perciò anche della trasformazione del mondo, è il    nuovo comandamento della carità. Coloro, pertanto, che credono alla carità    divina, sono da lui resi certi, che è aperta a tutti gli uomini la strada    della carità e che gli sforzi intesi a realizzare la fraternità universale    non sono vani. Così pure egli ammonisce a non camminare sulla strada della    carità solamente nelle grandi cose, bensì e soprattutto nelle circostanze    ordinarie della vita. Sopportando la morte per noi tutti peccatori, egli ci    insegna col suo esempio che è necessario anche portare la croce; quella che    dalla carne e dal mondo viene messa sulle spalle di quanti cercano la pace e    la giustizia. Con la sua risurrezione costituito Signore, egli, il Cristo    cui è stato dato ogni potere in cielo e in terra, tuttora opera nel cuore    degli uomini con la virtù del suo Spirito, non solo suscitando il desiderio    del mondo futuro, ma per ciò stesso anche ispirando, purificando e fortificando    quei generosi propositi con i quali la famiglia degli uomini cerca di    rendere più umana la propria vita e di sottomettere a questo fine tutta la    terra. Ma i doni dello Spirito sono vari: alcuni li chiama a dare    testimonianza manifesta della dimora celeste col desiderio di essa,    contribuendo così a mantenerlo vivo nell'umanità; altri li chiama a    consacrarsi al servizio degli uomini sulla terra, così da preparare    attraverso tale loro ministero la materia per il regno dei cieli. In tutti,    però, opera una liberazione, affinché, mediante il rinnegamento    dell'egoismo e la valorizzazione umana delle forze terrene, si orientino    decisamente verso quel futuro, nel quale l'umanità stessa diverrà    un'oblazione accetta a Dio.
  
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