LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Quaresima
Dai « Discorsi » di san Leone Magno, papa
La croce di Cristo è la sorgente di ogni
benedizione
e la causa di tutte le grazie
Il nostro intelletto, illuminato
dallo Spirito di verità, deve accogliere con cuore libero e puro la gloria
della Croce, che diffonde i suoi raggi sul cielo e sulla terra. Con l'occhio
interiore deve scrutare il significato di ciò che disse nostro Signore,
parlando dell'imminenza della sua passione: « E' giunta l'ora che sia
glorificato il Figlio dell'uomo » (Gv 12, 23), e più avanti: Ora l'anima mia
è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono
giunto a quest'ora! Padre, glorifica il Figlio tuo (cfr. Gv 12, 27-28). Ed
essendosi fatta sentire dal cielo la voce del Padre, che dichiarava: « L'ho
glorificato, e dì nuovo Lo glorificherò », rispondendo ai circostanti, Gesù
disse: « Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di
questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. lo, quando
sarò elevato da terra, attirerò tutti a me » (Gv 12, 30-32). 0 ammirabile
potenza della Croce! 0 ineffabile gloria della passione, in cui troviamo riuniti
insieme il tribunale del Signore, il giudizio del mondo e il potere del
Crocifisso. Sì, o Signore, tu hai attirato a te tutte le cose, perché ciò che
si svolgeva nell'unico tempio della Giudea, sotto il velo di arcane figure,
fosse celebrato in ogni luogo e da ogni popolo con religiosità sincera e culto
solenne e pubblico. Ora, infatti, più nobile è la gerarchia dei leviti, più
augusta la dignità dei presbiteri e più santa l'unzione dei vescovi, perché
la tua Croce, sorgente di tutte le benedizioni, è causa di tutte le grazie. Per
essa viene elargita ai credenti la forza nella loro debolezza, la gloria
nell'umiliazione, nella morte la vita. Ora inoltre, cessata la varietà dei
sacrifici materiali, l'offerta unica del tuo corpo e del tuo sangue sostituisce
pienamente tutte le specie di vittime, poiché tu sei: il vero Agnello di Dio
che togli i peccati del mondo (cfr. Gv 1, 29). Così compi in te tutti i
misteri, e come unico è il sacrificio, che succede alla moltitudine delle
vittime, così unico è anche il regno formato dall'insieme di tutti i popoli.
Confessiamo dunque, o miei cari, quanto l'apostolo Paolo, dottore delle genti,
ha dichiarato solennemente: « Questa parola è sicura e degna di essere da
tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori » (1 Tm
1, 15). La misericordia di Dio verso di noi è davvero meravigliosa proprio
perché Cristo non è morto solo per i giusti e i santi, ma anche per i cattivi
e per gli empi. E, poiché la sua natura divina non poteva essere soggetta al
pungolo della morte, egli, nascendo da noi, ha assunto quanto potesse poi
offrire per noi. Un tempo infatti aveva minacciato la nostra morte con la
potenza della sua morte dicendo per bocca del profeta Osea: « 0 morte, sarò la
tua morte, o inferno,.sarò il tuo sterminio » (Os 13, 14 volg.). Morendo,
infatti, subì le leggi della tomba, ma, risorgendo, le infranse e troncò la
legge perpetua della morte, tanto da renderla da eterna, temporanea. Poiché «
come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo » (1 Cor
15, 22).