Arrivò una donna di Samaria ad attingere acqua - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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LETTURE PATRISTICHE - Tempo di Quaresima
 
Dai "Trattati su Giovanni" di sant'Agostino, vescovo
Arrivò una donna di Samaria ad attingere acqua
« Arrivò intanto una donna » (Gv 4, 7): figura della Chiesa, non ancora giustificata, ma ormai sul punto di esserlo. P- questo il tema della conversazione. Viene senza sapere, trova Gesù che inizia il discorso con lei.        Vediamo su che cosa, vediamo perché « Venne una donna di Samaria ad     attingere acqua ». I samaritani non appartenevano al popolo giudeo: erano     infatti degli stranieri. P- significativo il fatto che questa donna, la     quale era figura della Chiesa, provenisse da un popolo straniero. La Chiesa     infatti sarebbe venuta dai pagani, che, per i giudei erano stranieri.     Riconosciamoci in lei, e in lei ringraziamo Dio per noi. Ella era una figura     non la verità, perché anch'essa prima rappresentò la figura per diventare     in seguito verità. Infatti credette in lui, che voleva fare di lei la     nostra figura. «Venne, dunque, ad attingere acqua ». Era semplicemente     venuta ad attingere acqua, come sogliono fare uomini e donne. « Le disse     Gesù: Dammi da bere. I suoi discepoli infatti erano andati in città a far     provvista di cibi. Ma la Samaritaiìa gli disse: Come mai tu, che sei     Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? 1 Giudei infatti     non mantengono buone relazioni con i Samaritani » (Gv 4, 7-9). Vedete come     erano stranieri tra di loro: i giudei non usavano neppure i recipienti dei     samaritani. E siccome la donna portava con sé la brocca con cui attingere     l'acqua, si meravigliò che un giudeo le domandasse da bere, cosa che i     giudei non solevano mai fare. Colui però che domandava da bere, aveva sete     della fede della samaritana.        Ascolta ora appunto chi è colui che domanda da bere. « Gesù le rispose: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva » (Gv 4, 10). Domanda da bere e promette di dissetare. P- bisognoso come uno che aspetta di ricevere, e abbonda come chi è in grado di saziare. « Se tu conoscessi », dice, « il dono di Dio ». Il dono di Dio è lo Spirito Santo. Ma Gesù parla alla donna in maniera ancora velata, e a poco a poco si apre una via al cuore di lei. Forse già la istruisce. Che c'è infatti di più dolce e di più affettuoso di questa esortazione: « Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva»? Quale acqua, dunque, sta per darle, se non quella di cui è scritto: «. P- in te la sorgente della vita»? (Sal 35-, 10).    Infatti come potranno aver sete coloro che «Si saziano dell'abbondanza della tua casa»? (Sal 35, 9). Prometteva una certa abbondanza e sazietà di Spirito Santo, ma quella non comprendeva ancora, e, non comprendendo, che cosa rispondeva? La donna gli dice: « Signore dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua » (Gv 4, 15). Il bisogno la costringeva alla fatica, ma la sua debolezza non vi si adattava volentieri. Oh! se avesse sentito: « Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò »! (Mt 11, 28). Infatti Gesù le diceva questo, perché non dovesse più faticare, ma la donna non capiva ancora.

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